L'Autore
PROFILO POETICO
Corrado
Calabrò è nato a Reggio Calabria, sulla riva del mare.
Il primo
volume di poesie di Calabrò, scritto tra i diciotto e i
vent’anni, venne pubblicato nel 1960 dall’editore Guanda
di Parma col titolo “Prima attesa”.
Sono
venuti poi numerosi altri volumi, tra cui:
Agavi in fiore (1976),
ed. SEN;
Vuoto d’aria (1979 e 1980, tre edizioni), ed.
Guanda;
Presente anteriore (1981), ed. Vanni Scheiwiller;
Mittente sconosciuta (1984), ed. Franco Maria
Ricci;
Rosso d’Alicudi, pubblicato nel 1992 (tre edizioni)
da Mondadori, raccolta completa (all’epoca) delle poesie
di Calabrò;
Lo stesso rischio (Le même risque) (2000), ed.
Crocetti.
Le ancore infeconde
(2001), ed. Pagine.
Nel
2002 ancora Mondadori ha pubblicato una vasta raccolta
dell’ultraquarantennale produzione poetica di Calabrò, in
un Oscar dal titolo Una vita per il suo verso (due
edizioni).
Del 2004 è la raccolta Poesie
d’amore, edita da Newton & Compton.
Nel 2009 sono uscite due importanti raccolte:
La stella
promessa, nella collezione “Lo Specchio” di
Mondadori;
T’amo
di due amori, raccolta tematica delle sue
poesie d’amore (con un CD che contiene 19 poesie lette da
Giancarlo Giannini), Vallardi.
Recenti edizioni italiane di Calabrò sono:
-
Dimmelo per SMS (Vallardi,
2011);
- Rispondimi per SMS (Vallardi, 2013);
- Mi manca il mare (Genesi
Editrice, 2013);
- Stanotte metti gli occhiali da luna
(Genesi Editrice, 2015);
- Mare di luna (Il
Convivio Editore, 2016).
Le ultime
pubblicazioni sono:
In Italia:
- Quinta
dimensione (Oscar Mondadori, 2018), che è
la più completa opera poetica di Calabrò.
-
Leda Acuérdate de olvidarla (Pigmalión
Edypro, Madrid, 2017).
- Janelas de siléncio, Vasco Rosa,
Lisbona, 2017.
- Glasets Hemlighet, Hovidius Förlag,
Göteborg, 2018.
Sono
più di trenta le edizioni straniere delle sue opere in
venti lingue: oltre le traduzioni di poesie singole,
sono stati pubblicati sei libri in spagnolo, cinque
in svedese, cinque in inglese; due in francese, russo,
ungherese, ucraino, portoghese; uno in tedesco, rumeno,
serbo, greco, polacco, danese, ceco.
Delle
poesie di Calabrò sono stati fatti vari compact disks con le voci di
alcuni dei più apprezzati interpreti: Achille Millo,
Riccardo Cucciolla, Giancarlo Giannini, Walter Maestosi,
Paola Pitagora, Alberto Rossatti, Daniela Barra. Il suo
poemetto Il
vento
di Myconos (tradotto
in greco) è stato trasposto in musica classica: la prima
rappresentazione
è avvenuta a Roma, nell’Auditorium Santa Cecilia, il 6
dicembre 2005.
I testi
di Calabrò sono stati più volte presentati in teatro, in
recitals-spettacoli,
in varie città in Italia e all’estero (Roma -al Teatro Argentina e all’Auditorium
Conciliazione-; Torino -al Teatro Regio e al Teatro
Gobetti-; Milano -al “Piccolo”-; Genova -al Teatro
Govi-; Firenze –al Teatro La Pergola-, Bari, Cagliari,
Orvieto, Foggia, Arezzo, Perugia, Pesaro, Lodi, Potenza,
Catanzaro, Vicenza, Vercelli, Cosenza, Pavia, Reggio
Calabria, Messina, Verona, Novara, Aosta, Biella,
Firenze, Padova, Bologna, Sidney, Melbourne, Varsavia,
Parigi, Buenos Aires, Madrid, Montecarlo, Malta).
Calabrò è autore anche di un romanzo, Ricorda di
dimenticarla (Newton & Compton, 1999), finalista
al premio Strega del 1999. Ad esso è liberamente ispirato
il film " Il mercante di pietre" del regista
Renzo Martinelli.
Ha pubblicato alcuni saggi critici, tra
cui: Per la sopravvivenza
della poesia uccidiamo i poeti,
“Poesia” Crocetti, n. 143, ottobre 2000; Il
poeta
alla griglia,
“L’illuminista”, dicembre 2003; Rappresentazione
e
realtà, Nuovi Argomenti, aprile/giugno
2011.
Numerosi
i premi letterari e i riconoscimenti ricevuti per la
sua attività letteraria, tra cui le Lauree honoris causa da parte dell’Università
Mechnikov di Odessa nel 1997, dell’Università Vest Din
di Timişoara nel 2000 e dell’Università statale di
Mariupol nel 2015. Nel
2016 l’Università Lusófona di Lisbona ha attribuito a
Corrado Calabrò il Riconoscimento
Damião de Góis.
Nel
luglio 2018 l’Unione Astronomica Internazionale, su
proposta dell’Accademia delle Scienze di Kiev, ha dato
all’ultimo asteroide scoperto il nome di Corrado
Calabrò per avere rigenerato la poesia aprendola, come
in sogno alla scienza.
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