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Tra i contemporanei


Scartando i comizianti e i pidocchi di regime,
c'è chi impugna la penna come uno scalpello
ma non riesce a dar forma a una figura;
altri segna e recide con il bisturi
(non da chirurgo, da perito settore);
c'è chi in circuito di laboratorio
filtra e sublima il brodo dal bollito
e chi in falsetto ammicca su al loggione;
i più à la page stuzzicano con la piuma
passando dal solletico al riso nervoso;
qualche altro, animato da onesta intenzione,
dissoda paziente affondando la zappa.

Se dal teschio è possibile risalire al buffone
il giallo più drammatico e essenziale
è quello recitato dagli scheletri.
Da qui, ridotto all'osso, il cauto sforzo d'Eugenio
- cercatore eugenetico di seppie
piuttosto che amletico Diogene -
di trovare una lisca netta e intatta,
come quelle spolpate per gli ittiologi
da esattissimi vermi necrofagi:
da quelle s'identifica la specie
…posto che il genere sia conosciuto.

In altri tempi m'attaccavo alla penna
come al timone rotto di una barca,
la trattenevo come una lancetta
in fuga su un quadrante troppo stretto.

Da qualche tempo ritrovo un amico
che per qualche motivo, o forse senza,
a mezza età s'è dedicato al tennis;
non gioca male e tiene bene il campo,
ma non imposta attacchi né difese:
corre aggrappato appresso alla racchetta.

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