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Spiaggia fossile


Amico che ciabattando scarpe scalcagnate
sulla sabbia che scotta
vai in giro a vendere telline e cocco
a quest'orda che ha invaso la spiaggia
e dondolando avanzi con passo da dromedario,
scoprendo i denti bianchi in un ghigno accattivante;
amico che mascheri sotto parole arabe fasulle
la tua triste parlata calabrese,
cercando di vendere le tue fusaglie per scimmie
con la risolutezza del bisogno;
dove avanzi, straniero, per questo piatto arenile
in mezzo alla calca sudata,
dove vai col tuo volto di lupo
e i neri incavi degli occhi fissi in avanti?
Lo stesso sguardo fondo,
lo stesso viso affilato alla pesca
di quelli rimasti al paese
a bagnasciuga come stoccafissi,
dimenticati nelle reti a secco
o dentro i loro gusci fossili interrati,
che dalla riva tengono le facce
senza un moto rivolte al mare interdetto;
fratello, fratelli in cui s'è consumata
nell'arsura degli occhi anche la stessa speranza
di un diverso domani, per voi e i vostri figli
e per la nostra terra calcinata.

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