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Gambarie


Tagliammo su per il prato, di corsa;
le vacche giravano gli occhi,
inclinando le corna pensierose,
per scrutarci di lato.

Su, su, a strattoni, coi piedi frananti
e con le felci strappate nel pugno,
fino alla rampa di faggi.
Su materassi di foglie di cuoio
tirammo addosso l'ombra per coperta:
pressati come foglie sul pendio,
le palme che spingevano le palme,
tu avevi gli occhi e la gola riversi,
io nella bocca avevo i tuoi capelli.

Il sole zagagliava la faggeta
dal basso, ripiegando nella valle;
il vento cavava muggiti
dai ventri cavernosi delle mucche;
rullavano inquieti i tamburi
e s'innalzavano a gara le nuvole
verso Montalto.

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