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Circuito chiuso


Soffitto che sbianca su di me,
supino nel mondo che si sveglia.

Ho ceduto il mio fosforo alle lucciole,
perché rischiarassero i miei incubi,
e ora galleggio come un pesce asfittico
su un fiume deprivato dell'ossigeno,
saturo di quest'acqua senza sale,
malato del mare lontano,
malato del fiume malato.

Soffitto - coperchio su di me :
annotta, per chi non esce da se stesso.
Nella sua depressione
la notte livella oscuramente
attese in panne ed abulie latenti.
S'appiattisce così sul mare vecchio
l'onda in stanca di un giorno di libeccio.

Sento la gola deglutire il silenzio
di queste lunghe notti senz'amore,
il cuore ingabbiato nel mio scheletro,
la mente - presa in un circuito chiuso -
che nutre la metastasi di te.

S'aggira, prima dell'alba, l’insonnia
come uno squalo bianco.

D'ora in ora braccata da presso,
la memoria del sonno non ha palpebre.

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