pagina precedente

pagina successiva

Agavi in fiore


Lunghe spiagge deserte
ammassate dal mare accanto al treno,
nel cui soffice intoppo
s'imbatte e fa una sosta il mio passaggio
sotto un fiacco scirocco immusonito...
Ogni ravvisamento di stagioni
s'arena qui in distesa immemorata,
estuario di torrenti disseccati.

Penetrante, impetuosa aspettativa
dell'avvenire,
durata una stagione…
Dell'acqua dolce accorsa un giorno
incontro,
lasciando il greto vuoto e isterilito,
da molto tempo non conserva traccia
il piano sconfinato in cui è affluita.

Agavi in lunga fila digradante...
Vacui coppieri dell'arida costa,
adusti candelabri della sera,
ai cui piedi falcati si abbandona
il mare sfatto...

Al vostro fiore solitario e estremo,
albero senza frutto né domani,
s'aggrappa amaramente il mio ricordo
con le mani contratte d'un ragazzo
che si sente sfuggire la sua vita.

Il mare in lontananza si bilancia
col peso senza forma che l'opprime.
Specchio presago della notte è il cielo,
inarcato a ridosso d'una vela
che s'affretta alla riva illividita.

pagina precedente

pagina successiva